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Posts Tagged ‘marmolada’

Sabato 16 c.m. mi sono recato in Trentino a sciare. La sera dopo, prima di cena, mi sono recato nella hall dell’hotel a leggere le notizie. Ad un certo punto del giornale, mi è caduto l’occhio su una polemica sorta tra altoatesini e bellunesi inerente chi ne trae  i maggiori vantaggi economici dallo sfruttamento della seggiovia che porta sulla Marmolada.

I bellunesi sostengono che i maggiori introiti sarebbero di loro spettanza, perchè gli altoatesini dovrebbero sfruttare maggiormente la val Badia, mentre questi ultimi  sostengono una suddivisione in parti eguali degli incassi.

Mi ricordo che quando sono venuto per la prima volta in questa bellissima regione, negli anni ’90, chi voleva sciare sulla cima nota per le trincee nella prima guerra mondiale, doveva, oltre allo skipass “Dolomiti Superski”, acquistare un ticket aggiuntivo di trentamila lire.

Poi il comprensorio si è associato volontariamente al gruppo “Dolomiti”: nessuno ha puntato un fucile ai dirigenti della Marmolada S.p.A., costringendoli ad entrare nel circuito.

E allora, perchè questa polemica? Solo per una questione di lana caprina: nessun consigliere regionale nè piemontese, nè emiliano, nè tantomeno veneto ha dichiarato che il Po è suo, anzi lavorano tutti per la salvaguardia di un bene comune.

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Qualche anno fa ho incontrato sull’autobus diretto in Trentino, dove volevo trascorrere una settimana bianca, una mia ex insegnante che non incontravo da anni. “Un giorno ti voglio portare a fare il giro della prima guerra mondiale” mi ha detto.

Siamo partiti da Arabba una mattina, abbiamo raggiunto Porta Vescovo ed scavallato passo Padon, giungendo sulla Marmolada. La vista dalla montagna spazia per tutta la zona.

Sortto l’arrivo della funivia, l’ingresso ad una città sotterranea “calda” ed accogliente e il museo del conflitto, pieno di cimeli storici. Tornati a livello, siamo entrati nel rifugio; una porta situata accantoconduceva ad  una cappella di pietra con scolpite le statue della Sacra Famiglia. La storia voleva che fossero stati gli Alpini a volere e creare una meraviglia del genere.

Scesi dalle piste di Malga Ciapela siamo arrivati a Sottoguida, dove abbiamo caricato gli sci nel vano bagagli di un pullman che ci ha condotto ad Alleghe, ridente cittadina in provincia di Belluhno, nota in zona per i lavori in ferro battuto.

Da qui, una telecabina ci ha condotti sul monte Civetta. Abbiamo raggiunto il Col de’ Baldi, e la Croda da Lago. Un veloce discesa ed abbiamo raggiunto gli impianti del monte Fernazza, luogo di cruente battaglie durante il conflitto.

Ridiscesi dal monte, abbiamo raggiunto la località Pescul, da dove un secondo autobus ci ha condotti a Fedare, in prossimità del passo Giau. La prossima tappa sono le Cinque Torri sopra Cortina d’Ampezzo.

Un ultimo bus ci ha condotti sotto gli impianti per il Lagazuoi. Riscesi da passo Falzarego, abbiamo raggiunto il Piccolo Lagazuoi.

Ricordo ancora la mia prima salita: sebbene avessi i guanti da sci, ho provato molto freddo alle mani, data l’altezza di circa tremila metri.

La discesa verso l’Armentarola è quanto di più spettacolare possa esistere: A metà circa del percorso, formazioni di ghiaccio sembrano essere lì a formare delle cascate. Stupendo!

Abbiamo raggiunto la Casa Alpina da dove, per chi lo desidera, è possibile farsi trainare dai cavalli: occorre però pagare due euro per fare circa cinquecento metri; non ne vale la spesa, così a “racchettare” fino al collegamento con San Cassiano e le seggiovie del Piz Sorega: due skilift e un'”ancoretta”.

In cima, vediamo il Sassongher, il monte di Corvara; una salita verso il Boè, da cui, attraverso la pista, siamo ritornati ad Arabba.

Debbo dire che questo tour è un viaggio nella cultura e nella storia della zona. Lo consiglio agli amanti dello sci.

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La meraviglia sfregiata

 

Apprendo con orrore la notizia dell’uso di dinamite sulla Marmolada.

A più di tremila metri di altezza l’esplosivo ha sbriciolato qualcosa come cento metri cubi di dolomia, la roccia tipica della zona, quantitativo equivalente a dieci camion, con lo scopo di creare una terrazza panoramica in un luogo che è annoverato come patrimonio mondiale dell’Umanità, quindi inviolabile.

Chi ha ordinato questi “lavori”? Non il comune di Rocca Pietore, nella cui giurisdizione cade la vetta; non la Regione Veneto; in pratica si tratta di lavori abusivi.

Sciisticamente, la Marmolada si trova sul percorso della I Guerra Mondiale, che collega il Trentino Alto Adige al Veneto. Molte battaglie sono state combattute tra gli Alpini e i “Kaiserjager”.

Ho sciato su questa pista ed è stata un’emozione indescrivibile vedere le gallerie ed i rifugi dei soldati. Arrivati in cima con la telecabina, cioè a Punta Rocca, ci si imbatte in un rifugio montano con un bar e una terrazza panoramica, la cui vista spazia per tutto l’arco delle Dolomiti. A fianco  una roccia trasformata in cappella votiva, nel cui centro si trovano le statue della Sacra Famiglia.

Questo bel ricordo rischia di andare perduto a causa dei soliti profittatori. Salviamo la montagna!

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