Sabato 16 c.m. mi sono recato in Trentino a sciare. La sera dopo, prima di cena, mi sono recato nella hall dell’hotel a leggere le notizie. Ad un certo punto del giornale, mi è caduto l’occhio su una polemica sorta tra altoatesini e bellunesi inerente chi ne trae i maggiori vantaggi economici dallo sfruttamento della seggiovia che porta sulla Marmolada.
I bellunesi sostengono che i maggiori introiti sarebbero di loro spettanza, perchè gli altoatesini dovrebbero sfruttare maggiormente la val Badia, mentre questi ultimi sostengono una suddivisione in parti eguali degli incassi.
Mi ricordo che quando sono venuto per la prima volta in questa bellissima regione, negli anni ’90, chi voleva sciare sulla cima nota per le trincee nella prima guerra mondiale, doveva, oltre allo skipass “Dolomiti Superski”, acquistare un ticket aggiuntivo di trentamila lire.
Poi il comprensorio si è associato volontariamente al gruppo “Dolomiti”: nessuno ha puntato un fucile ai dirigenti della Marmolada S.p.A., costringendoli ad entrare nel circuito.
E allora, perchè questa polemica? Solo per una questione di lana caprina: nessun consigliere regionale nè piemontese, nè emiliano, nè tantomeno veneto ha dichiarato che il Po è suo, anzi lavorano tutti per la salvaguardia di un bene comune.