Ricerche accurate effettuate nel sud della Danimarca, utilizzando il carbonio 14 hanno accertato che il cosiddetto “sacco di San Francesco” è effettivamente del XIII secolo.
La leggenda relativa a questa reliquia narra che il Santo avesse inviato dalla Francia nel 1224 un sacco pieno di pane chiesto al re dell’epoca, Luigi VIII al convento di Folloni in provincia di Benevento, dove era nevicato ed imperversavano i lupi, utilizzando come “mezzo” il volo di angeli.
Sta di fatto che solo una grandissima Fede può far credere ad una storia così raccontata, infatti:
- Non si ha, o perlomeno non si trova conferma del fatto che san Francesco sia stato in quell’anno oltralpe,
- Non si ha conferma dell’incontro tra il Santo e il re (che era appunto Luigi VIII),
- Non si sa se il re abbia effettivamente donato a Francesco del pane,
- Sul sacco in questione, infine, non esiste il luogo di provenienza, per cui non sapremo mai chi fu il benefattore del convento di Folloni.
Ne consegue che le uniche verità sulla leggenda sono, come sopra detto che il re era Luigi VIII e che del pane sia giunto a Folloni.
Dalle analisi risulta che il sacco avesse contenuto del pane, ma il modo nel quale è pervenuto resta un mistero. Le stesse hanno rivelato altresì che il sacco è stato fabbricato in un periodo che va dal 1220 (quindi con il Santo vivente) e il 1295 (quindi con il Santo morto da settant’anni). A seconda dell’anno esatto, che nessuno saprà mai, la leggenda potrebbe essere in parte vera o del tutto falsa
Poi il sacco è stato utilizzato come tovaglia da altare ed infine frammentato e distribuito in molte parti del mondo francescano, fino a che nel 1732 questa reliquia è stata messa dentro una teca per proteggerla e qui dimenticata. Fino a oggi.