Il 23 Marzo 2017 va in pensione Daniele che, oltre ad essere un collega, è un carissimo amico.
Ho conosciuto questa splendida persona nel lontano 1996, quando è entrato nell’organico del Servizio dove lavoro in qualità di Assistente Sociale.
Di allora ricordo la sua pettinatura alla Riccardo Fogli, ormai scomparsa e il suo meraviglioso carattere: paziente, cortese, sempre disposto ad aiutare il prossimo, quasi fosse una sua missione.
Siamo diventati amici ed ogni giorno parlavamo di tutto.
Mi raccontava di essere nato in Piemonte, di aver studiato in seminario e di essere giunto a Savona, dove ha cominciato a lavorare in un comune limitrofo. Io ascoltavo e narravo la mia esperienza di vita. Ognuno arricchiva l’altro.
Ad un certo punto, forse stufo di sentirmi parlare di storia, ha proposto di crearmi un blog. A dire la verità ero perplesso, perché non sapevo come gestirlo e lui, con la pazienza che contraddistingueva, era lì ad insegnarmi. “Metti questo, quello, non va bene, correggilo, togli quell’altro…” mi diceva a seconda del caso.
Sposatosi, ha avuto tre meravigliosi figli, a cui sono legato da profonda amicizia.
Caro Daniele, la tua vicenda lavorativa, con mio sommo rammarico, termina oggi, perciò ti voglio dire grazie.
- Grazie per l’amicizia che mi hai dato e che mi darai.
- Grazie per avermi ascoltato, supportato, a volte assecondato, anche se non lo meritavo.
- Grazie per tutti gli insegnamenti che hai ritenuto di darmi.
- Grazie per questo blog, a volte valvola di sfogo contro i problemi della nostra società
- E soprattutto grazie per essere così come sei.
Quindi caro Daniele, mi raccomando goditi la tua pensione senza stress e senza remore: al lavoro penseranno (forse) le generazioni future.