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Posts Tagged ‘berlusconi’

Apprendo con un po’ di scetticismo e molta paura la notizia secondo cui Mediaset ha lanciato un OPA sulle azioni di Rai Way.

L’ex Cavaliere intende con questa mossa acquisire (attraverso la societa’ che si occupa della gestione dei ponti radio) il controllo della “consorella” pubblica.

Secondo il suo pensiero, le antenne debbono essere gestite in comune, in modo da poter, in futuro, creare un monopolio televisivo.

Quello che sorprende e’ l’atteggiamento dei parlamentari, tutto gioia ed allegria, plaudenti  all’iniziativa.

Il premier assicura che il 51% delle azioni di Rai Way debbono rimanere in mano pubblica, ma non sappiamo se cio’ avverra’ realmente.

Sorge quindi una serie di riflessioni spontanee:

  • Come puo’ considerarsi questo tipo di “contratto”?
  • E’ legale?
  • Che cosa ne pensa l’Antitrust?

Sta di fatto che andremo verso una televisione diversa, sempre ammesso che nel terzo millennio la tv esistera’ ancora.

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Qualche tempo fa c’era un Cavaliere attaccato da tutti per vari motivi: economici, politici… Si era provveduto a processarlo per l’inchiesta “Why not” per problemi finanziari. Subito quel Cavaliere aveva attaccato quella classe della Magistratura, definendola “politicizzata”, dicendo che il processo contro di lui era “istruito ad arte” ed altre fandonie del genere. A processare il personaggio di cui sopra, l’allora Pubblico Ministero di Reggio Calabria, Luigi De Magistris.

Pochi anni dopo, quel P. M. ha smesso la toga, per darsi alla politica nelle file dell’Italia dei Valori e confluendo successivamente nel PD, per poi essere eletto sindaco di Napoli.

Durante il governo Monti, il ministro della Giustizia, Severino, ha emanato un Decreto che prevedeva l’incandidabilità di persone condannate.

Qualcuno ha controllato l’operato di De Magistris, scoprendo che aveva utilizzato intercettazioni telefoniche ed ambientali di parlamentari, senza informarne preventivamente la Camera di appartenenza. Risultato: inchiesta annullata e De Magistris condannato.

Oggi si chiede la rimozione del sindaco in base alla legge Severino. Il sindaco, anzichè dimettersi come contemplato dalla Legge e come richiesto da più parti, compreso il suo stesso Partito, si comporta allo stesso modo di quel Cavaliere che qualche anno fa aveva processato, affermando le stesse cose.

Cambiano i suonatori  ma la musica è sempre la stessa!

 

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Avevo deciso di non parlare più né di calcio, né dell’illustre Cavaliere.

Invece i rumors sportivi parlano del fatto che Berlusconi intenda vendere il cartellino di Balotelli per “scarso rendimento”.

Ma come? Dopo aver fatto fuoco e fiamme per ottenere la possibilità che lo stesso centravanti della Nazionale venisse a giocare “con fior di campioni”, adesso è diventato un brocco?

Il calcio si sa è diventato business, un calciatore si compra a poco e lo si vende a molto.

Ma con cosa intende permutare il cartellino di Balotelli? Con il cartellino di Suarez. Suarez chi era costui? Mi veniva in mente il premier portoghese degli anni ’80, ma dubito che un parlamentare portoghese, per di più socialista possa “convertire” Berlusconi. Poi mi veniva in mente Luisito Suarez, l’ala dell’Inter  vincitrice della Coppa Campioni negli anni ’60. Debito però che possa trattarsi di questo famoso calciatore spagnolo, ormai ultrasessantenne possa far da “chioccia” ai campioni di cui sopra.

Allora chi è questo Suarez? Si tratta d un attaccante uruguaiano, che le cronache definiscono molto bravo. Siamo sicuri però che sia più bravo di Balotelli?

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The end?

Quale è il giorno più lungo? Secondo la Storia si tratta del 6 Giugno 1944, in cui gli Alleati hanno attuato lo sbarco in Normandia, da cui è stato tratto un film dall’analogo titolo.

A distanza  di settanta anni da quei giorni, si parla di “giorno più lungo della democrazia” per ciò che accade in Italia.

Il leader del centrodestra ha intimato ai  parlamentari le dimissioni, facendo così decadere un Governo di unità nazionale, in un periodo cruciale della legislatura.

Il Parlamento avrebbe dovuto pronunciarsi sulla decadenza di un leader inquisito, ma i capricci di un personaggio che dice una cosa e fa l’opposto, hanno rinviato questa procedura.

Così quel leader si è scagliato contro tutti, Capo dello Stato compreso, accusato a suo dire, di essere intervenuto su sentenze personali del leader, accuse ovviamente false e tendenziose.

Come è andata a finire?  Il leader, forse pentito, forse convinto da chissà chi, ha ordinato ai parlamentari del proprio partito di votare la fiducia al Governo dimissionario (!) , motivando che lo faceva “per il bene del Paese” (!!).

Quousque tandem Catilina…

Siamo sicuri che in Italia serva un leader del genere?

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Come ogni giorno leggo i giornali ed ogni giorno si trovano spunti molto interessanti.

In questo periodo la prima pagina è pressochè occupata dalla situazione egiziana, dove una sorta di guerra civile oppone l’esercito alla setta dei fratelli musulmani. Tutto per religione? Niente affatto: è per questioni più prosaiche, (che poi tanto prosaiche non sono), quali petrolio, monumenti, ecc.

Subito dopo si parla della “triste storia di un povero Cavaliere” che stas per pagare per i guai commessi.

Sbraita che se salta lui salterà il Governo, come se il destino di un esecutivo dipenda da un plurindagato, condannato in maniera definitiva, che pensa per sè e non al bene della nazione che ha più volte rappresentato

Poi i soliti, inutili, inconcepibili, inevitabili e purtroppo innumerevoli casi di femminicidio

In questo caso assistiamo impotenti  allo sfruttamento e all’omicidio di donne da parte dei mariti o dei compagni: gente che scambia l’amore con qualcosa di più terribile.

Quest’estate (come quelle precedenti da dieci anni e più) sono caratterizzate dallo sbarco di immigrati sulle coste italiane perchè in fuga da guerre, fame e carestie. Quel che è peggio è che solo l’Italia e la Grecia li accolgono, mentre Malta, anch’essa frontiera meridionale d’Europa li respinge, col risultato che sono dirottati verso le nostre coste. Ma non siamo l’Unione europea, con regole univoche? No, siamo un’accozzaglia di Stati che vanno ciascuno per conto suo..

Alla fine “San Pallone” riunisce tutti tra calciomercato e calcioscommesse.

E’ una giostra in movimento; possibile  che nessuno abbia ancora staccato la spina?

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Qualche sera fa, intorno alle 20, un’edizione straordinaria del telegiornale informava i cittadini sull’esito della sentenza contro il Cavaliere.

Ebbene, Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni in maniera definitiva.

A causa di leggi da lui fatte approvare, peròdei 4 anni di cui sopra, ne sconta al massimo 1, magari affidato ai Servizi Sociali.

C’è da domandarsi, se l’accusato non si chiamasse Silvio Berlusconi, la riduzione della pena verrebbe proposta allo stesso modo.

La Suprema Corte ha inoltre deliberato di affidare ad altra sezione della Corte d’ Assise la vicenda dell’interdizione.

Quale morale possiamo trarre da questa lunga e penosa vicenda? Che la Giustizia la puoi imbrigliare, rallentare, imbrogliare, ma alla fine trionfa.

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Ieri è stata emessa una sentenza storica: il Cavaliere, Sua Emittenza, Gran nano di Arcore è stato condannato in primo grado a sette anni e, notizia ancora più piacevole, all’interdizione perpetua dai Pubblici Uffici.

I giudici, posti tra l’incudine di una pesante condanna e il martello di un’impossibile assoluzione, applicando un articolo della legge Merlin sulla chiusura delle “case chiuse”, hanno deliberato per una “mite” condanna, aggiungendovi la “salatissima” pena accessoria dell’interdizione in perpetuo.

Se il “povero” Tacchino finalmente tace, altri invece parlano a sproposito di congiura, complotto…, non rendendosi conto di quanto siano ridicoli proseguendo con questo atteggiamento.

Chissà se questi avvenimenti porteranno una ventata d’aria nuova e più responsabilità?

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Una nuova era?

Dalle dimissioni di Benedetto XVI è trascorso un mese e nel nostro Paese è successo di tutto.

Le elezioni politiche hanno prodotto gli onorevoli parlamentari  di questa legislatura, più giovane e con più quote “rosa”.

Tra questi spiccano gli esponenti del movimento 5 Stelle, creato dal comico genovese Beppe Grillo.

Il movimento basa le proprie relazioni attraverso il web, fatto che potrebbe indurre al pensiero  che l’autore delle decisioni sia il leader e non i vari deputati e senatori.

Il movimento ha sostituito nella geografia politica il “centro”, per cui sono stati “pensionati” leaders quali Fini e Casini.

Berlusconi è stato finalmente condannato dopo vent’anni ad una pena detentiva.

Ciliegina sulla torta, l’elezione del nuovo Pontefice nella persona del cardinale Jorge Mario Bergoglio, argentino, ma di origini italiane, primo esponente extraeuropeo.

Questi, in un mondo nel quale è scomparso il saluto, al momento della presentazione ha detto: “Buonasera, vengo dalla fine del mondo”, reintroducendo quella che dovrebbe essere una normalità. Il nome scelto poi, Francesco, indicherebbe un ritorno alle origini povere della Chiesa, che dovrebbe combattere i propri mali: vanità e carrierismo.

Infine ha chiesto alla folla radunatasi in piazza San Pietro, prima di impartire la benedizione, “un favore”: una preghiera di protezione per il ruolo che si accinge a svolgere.

Siamo entrati in una nuova era?

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La frittata

Durante questa campagna elettorale, il 27 Gennaio (Giorno della Memoria) si ritorna a parlare di fascismo e revisionismo storico. Un leader di partito ha sostenuto che “Mussolini ha fatto anche cose buone”, suscitando le ire del capo dello Stato e dei veri antifascisti. Ed lo stesso leader che ha definito  il centravanti della Nazionale “Mela marcia”, salvo acquistarlo e tesserarlo per il proprio club.

Certo, la Costituzione sancisce il principio secondo cui ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione, ma la libertà di ognuno finisce laddove inizia la libertà altrui. E la libertà altrui è rappresentata dal ribbrezzo verso affermazioni di questo tipo, tendenti ad attirarsi i favori della Destra, appunto fascista e retrograda.

Nessun pregio ha, a mio parere, affermazioni di scuse tardive ed inutili: quando la frittata è stata fatta è inutile riparare.

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Nel 1919 l’Italia, uscita dalla Prima Guerra Mondiale vincitrice ma distrutta, accampava diritti su territori anticamente appartenuti alla Serenissima Repubblica di Venezia, senza però ottenerli in sede negoziale.

La rivendicazione non andata in porto, un’economia ferma a causa del conflitto, un crescente malcontento e la mancata firma del re sull’atto che promulgava lo stato d’assedio, hanno permesso tre anni dopo l’ascesa al potere della dittatura fascista. Questo periodo, che è una delle pagine nere della nostra storia (non solo per la camicia dei gerarchi), è noto come Ventennio.

Poi una dura lotta di Liberazione, al Regno è subentrata la Repubblica, allo statuto albertino la Costituzione.

Oggi avvengono fatti abbastanza sconcertanti. Dopo un periodo di transizione gestito dall’economista Monti, si ritorna al voto.

La campagna elettorale è molto convulsa a causa della nuova “discesa in campo” di Sua Emittenza, e della “salita in politica” del senatore Monti.

Ma quello che sconcerta di più è il seguito della vicenda.

Il Grande Puffo, durante un’intervista alla TV pubblica, ha pesantemente insultato il giornalista con frasi del tipo: “Lei non capisce, dunque me ne vado”, non accorgendosi (o forse la cosa è voluta) della boria che trasmette. Poi le sue farneticazioni continuano:”Il Parlamentodeve essere composto da un solo partito, al massimo ci potrebbe stare un alleato.” E coloro che non la pensano come lui, circa la metà degli italiani dove li mettiamo? Debbono stare zitti, muti e rassegnati perchè vince lui?

Chiaramente frasi di questo tipo ricordano molto da vicino il Ventennio; svegliamoci, prima che sia troppo tardi.

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Quando ero bambino, agli inizi degli anni ’70, vedevo un enorme elettrodomestico che proiettava immagini in bianco e nero. Era un televisore voluminoso, con due tasti attraverso i quali si cambiava canale quando si riceveva l’apposito segnale.

Mi ricordo la musica di fine trasmissioni, dopo di che il canale veniva spento e quella dell’intervallo, utilizzata in caso di un ripristino della linea o dell’inserimento di un’altra bobina registrata ed il “nero”televisivo veniva occupato da fotografie.

Era l’epoca del Carosello, un inserto pubblicitario composto da attori o da personaggi dei cartoni animati (si pensi al feroce Saladino, a Caio Gregorio, a Calimero e così via).

Poi nel 1977 una rivoluzione: arriva la televisione a colori. Tutti quindi ad acquistare il nuovo modello. Si rimaneva meravigliati nel vedere quei colori prima solo immaginati, divenire tanto reali quasi da essere toccati con un dito.

Le trasmissioni duravano tutto il giorno ed i brani di cui ho parlato in precedenza non venivano più trasmessi. Nel gennaio dello stesso anno poi, addio al Carosello. La pubblicità si poteva vederla ad ogni ora e il detto “A letto dopo Carosello” veniva abolito.

Gli anni Ottanta hanno portato la fine del monopolio della Tv pubblica e la conseguente creazione dei network gestiti da privati, il più importante dei quali è quello appartenente alla famiglia di Sua Emittenza.

Con la proliferazione di apparecchiature digitali, anche la televisione si è adeguata. Dal 2010 al 2012 in Italia il segnale analogico è stato sostituito da quello digitale.

Se da un lato questo processo ha portato alla creazione di canali tematici, quindi ad una maggior quantità di programmi, dall’altra in alcune parti d’Italia basta un refolo di vento perchè appaia durante una trasmissione un fermo immagine o una serie di fermi con un quadratino azzurro e la scritta “Nessun servizio!” che fa perdere alcune parti o la fine della trasmissione in oggetto.

Tutto sommato era meglio la vecchia Tv, in cui non c’erano interruzioni se non di natura elettrica.

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Negli anni ’60, forse prima, l’Italia era composta da ventuno Regioni e novantacinque province.

Poi un primo “snellimento”: le Regioni sono scese a venti, pur mantenendo inalterato il numero delle province.

Circa quaranta anni dopo le Province sono salite a cento, così, per fare cifra tonda.

Sotto il Governo del Cavaliere queste ultime sono nuovamente salite, toccando il numero di 107.

Tra di esse si annoverano cittadine care al Cavaliere (leggasi Olbia, Monza…), istituite come serbatoi elettorali.

Oggi con la crisi esistente, il governo Monti per “risparmiare” ha deciso di “tagliarne” ben 64, portando il loro numero a 43.

Le province dovranno, a suo avviso, avere una determinata superficie e un minimo di 330 mila abitanti.

Ma non si era deciso di abolirle? O forse cancelliamo le Regioni? Cosa abbia in testa il Banchiere nessuno lo sa. Sostiene il taglio dei palamentari; forse, come detto, quello delle Province in nome del contenimento della spesa. Ma forse, “gattopardoscamente” non succederà niente di ciò. E allora?

Allora, cari Italiani rimboccatevi le maniche perchè nessuno vi darà niente per niente e comunque agiate, siete e sarete in una brutta situazione.

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Qualche giorno fa è apparsa la notizia secondo cui l'”Innominabile della politica italiana” vorrebbe creare in una villa di sua proprietà sita a Lesmo, frazione Gerno, in Brianza, l'”Università del pensiero liberale.”

Per capire di cosa stiamo parlando, occorre scindere i vari concetti, quasi fosse un’equazione matematica.

I Liberali, storicamente, appartengono alla corrente politica “fondata” dai vari D’Azeglio, Mazzini…. Il termine deriva dal concetto più ampio ed astratto di “libertà” (dallo straniero, dalla dittatura…)

Il pensiero, filosoficamente, dovrebbe essere sempre libero, cioè non costretto da dittature.

Creare un’università, cioè un’istituzione che raccolga il pensiero dei personaggi storici e lo analizzi potrebbe essere una buona idea; purchè a realizzarla non sia l’Innominabile, ma una persona super partes.

In una convention economica, che dovrebbe tenersi in questa villa settecentesca, piena di statue del Canova, dovrebbero partecipare, oltre ad alcuni pezzi grossi del Partito, premi Nobel e, nota stonata, l’ex Ministro del Lavoro del deposto dittatore cileno Pinochet.

Mi domando a questo punto, quale sia il ruolo di una così “degna” persona.

Forse il pensiero non è poi più “libero”, per cui l’idea “liberale” decade. Compresa l’Università.

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Il trasformista

Questa mattina, leggendo le varie notizie apparse sulla Rete, sono stato colpito da quella secondo cui il Cavaliere vuole scogliere il PdL e ritornare a Forza Italia.

Facciamo un po’ di storia politica. Sua Emittenza ha scelto di “scendere in campo” nel 1994, più per “tutelare” i propri interessi (leggasi Mediaset) e quelli degli imprenditori a lui vicini, che per difendere i diritti dei più deboli.Fonda perciò Forza Italia, raggruppando attorno a sè i politici di centro destra.

Così, anno dopo anno, tassa dopo tassa, il paese ha subito (e sta ancora subendo) una crisi finanziaria, politica ed economica di immani proporzioni.

La Sinistra anch’essa cambia varie volte nome, assumendo quello definitivo di Partito Democratico. Il Cavaliere contemporaneamente scioglie Forza Italia e fonda il Popolo della Libertà.

Il risultato degli sconquassi nel centrodestra è la fondazione di Futuro e Libertà, staccato dalle idee del leader.

Oggi quindi Sua Emittenza fa marcia indietro: togliamo il PdL e rimettiamo in gioco Forza Italia.

Vi è da dire che, se vera, questa operazione è degna del miglior trasformista. Che ne pensate voi?

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Durante alcune perquisizioni eseguite dai finanzieri in merito ad un’inchiesta riguardante il tesoriere della Lega Francesco Belsito, costui avrebbe ammesso di  aver distratto soldi pubblici “per sostenere i costi della famiglia Bossi”.

Chi è questo personaggio? Si tratta dell’ex autista dell’onorevole PdL avvocato Biondi, passato a fare il “maneggione” nella Lega Nord. Sta di fatto che costui può far coppia con Lusi, a sua volta ex cassiere della Margherita, il movimento di Rutelli.

Ma se Lusi è stato denunciato pure dal suo ex segretario per aver acquistato ville all’estero intestandosele, alle spalle dell’ex sindaco di Roma; Belsito ottiene l’appoggio del proprio leader, nonchè l’imprimatur del “re” dei ladroni, Berlusk Ali Babà.

I finanziamenti pubblici ai partiti, in realtà non dovrebbero esistere, in quanto aboliti con referendum agli inizi degli anni ’90. Anche qui si vede la disonestà di queste organizzazioni che secondo la Costituzione “sono alla base del potere democratico”: vanno contro la volontà del popolo, pur di accappararsi soldi a loro non dovuti.

Tutti i leader chiedono di “abbassare i costi della politica”, di “fare pulizia”. Evidentemente qualcosa di sporco c’è.

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Per festeggiare la sua rielezione a presidente della Russia, “Zar” “iceman” Putin ha invitato il proprio predecessore Medvedev e il suo “amico” Berlusconi a trascorrere alcuni giorni nella sua dacia di Sochi sul mar Nero e sulle vicine piste da sci di Krasnaja Poliana.

Questa stazione è stata scelta dal CIO quale sede delle Olimpiadi invernali del 2014. Per inciso va detto che un sabato mattina ho assistito alla Tv una gara di sci che si svollgeva lì e che era valida per la Coppa del Mondo e che la pista non la trovavo affatto impegnativa.

Mentre i due leaders russi si divertivano a sciare il nostro era inattivo.

Questa emblematica immagine dimostra la poca serietà di una persona nociva alla politica.

Lui il Solo e l’Unico; Lui contemporaneamente Governo ed Opposizione; Lui che vede come avversario solo sè stesso; Lui che non va alle trasmissioni televisive per non confrontarsi; Lui, Tribunale e Giudice Supremo della Sua Augusta Persona;Lui l’Inquisito Eccellente prosciolto per prescrizione, unico modo per salvareil proprio Sacro Deretano.

Al termine delle discese, c’era in programma una cena a tre (non sono ivi computate le escort al seguito).

Il tutto a carico dei contribuenti russi, che per altri sei anni dovranno sopportare l’Uomo di ghiaccio e il proprio regime.

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Eccoci arrivati a quota 200 articoli. E’ superfluo dire che in così breve tempo avrei pensato di raggiungere questo numero. Il mondo  che mi circonda ha disposto altrimenti.

Da Agosto 2010 ho parlato dei fatti che sono successi, delle scoperte archeologiche nelle varie parti del mondo, di viaggi che ho fatto e delle emozioni che ho provato, di un certo imprenditore finito in politica per salvare le sue aziende e che ha portato l’Italia al punto in cui è, di calcio e della rinascita della Nazionale di calcio dopo il disastroso mondiale in Sudafrica.

Ma il mio pensiero più grande, a cui dedico questo minuto di silenzio, va alle persone che hanno perso tutto nelle sciagure che si sono abbattute in Liguria, Toscana, Campania e messinese, nonchè a quelli che sono stati uccisi dal pazzo di turno, augurandomi di non doverne parlare più

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Il “nano” non è più Presidente del Consiglio. Questa notizia sconvolgente è maturata già a settembre, quando i mercati finanziari abbattevano i nostri titoli di Stato e lo spead (ossia il differenziale tra i rendimenti tra i Bund tedeschi e i BTP decennali superava i 500 punti e  le Borse perdevano fior di Euro).

In una visita a Cuneo il Capo dello Stato parlava di coesione tra le varie forze politiche e spiegava che nel 1953 c’ era stato un Governo di emergenza guidato da Pella, che aveva sfiduciato De Gasperi.

Poichè il Rendiconto di bilancio non era stato approvato, è stato ripresentato dopo le modifiche suggerite da Napolitano. Molti parlamentari o si sono astenuti o hanno votato contro. Risultato: è passato solo grazie alle astensioni. Si è aperta la crisi di governo e in due giorni è stato nominato il professor Monti.

Si tratta di un colpo di stato? No, Napolitano ha esercitato un suo diritto; quello di Guardiano del diritto costituzionale e in tale funzione ha agito.

Dopo la fiducia accorddata dal Parlamento, il Governo è entrato in funzione e lo spread da oltre 500 punti è sceso ben al di sotto. Ora  chi rischia è la Spagna che, prima dell’ingresso nell’euro aveva un valore inferiore alla lira. Sarà un caso?

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Processi

Per Berlusconiun processo può essere corto quando l’accusa deve portare le prove entro un certo termine per non cadere nella prescrizione, lungo quando la difesa può portare una lista pressochè infinita di testimoni e macchiato quando la difesa può portare prove anche di altri processi.

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Su un quotidiano sportivo campeggiava la foto del “Grande Indefinibile” e a caratteri cubitali secondo cui “Lo scudetto al Milan”, club di cui è presidente,  “gli porterebbe più voti elettorali”.

Questa frase, purtroppo vera , indigna le persone di buon senso: come è possibile paragonare uno sport molto popolare come il calcio con la propaganda elettorale?

Lo scudetto, simbolo del primato calcistico, non sempre coincide con una vittoria elettorale: in Europa c’è la Champions e il Milan non la vince da anni…

Sempre per propaganda (elettorale) avrebbe deciso di investire una grossa cifra (fondi neri?) nell’acquisto di un forte attacante portoghese come “premio” per la vittoria.

All’epoca del governo Craxi non era così: il leader socialista era un tifoso granata e il Torino è giunto alla finale di coppa UEFA, non di coppa Campioni, senza aiuti diretti e con un dirigente (Moggi) che vent’anni dopo è stato radiato per illecito sportivo.

Durante il Ventennio, Mussolini invece favorì l’ascesa del Bologna “che tremare il mondo faceva”.

Berlusconi, quindi, assomiglia maggiormente a Mussolini rispetto al suo “benefattore” Craxi.

Inoltre questo governo non favorisce il permanere di “cervelli” italiani, a causa di “tagli” alla ricerca.

Una sola riflessione è d’obbligo: meno calcio e più fosforo.

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